giovedì 29 ottobre 2015

Aldo Grandi: questa volta non la conti giusta....

Aldo Grandi, scrittore di rilievo e giornalista "cazzuto" nel pubblicare sulla sua Gazzetta di Lucca, di cui ringrazio, un mio scritto informativo, sul Gal Garfagnana, mi critica duramente perchè secondo Lui:
  • Non ho riconosciuto che la questione è venuta alla luce solo per l'intervento dei suoi giornalisti, altrimenti tutto sarebbe rimasto chiuso nelle segrete stanze.
  • Sono stato prudente e discreto nell'affrontare la crisi del Gal Garfagnana perchè ho tanti amici nel Gal, con cui "fornicavo" in un modo o nell'altro
Devo rispondere perchè l'amico Grandi ha torto. O meglio, non la conta giusta.
  • Ho scritto di aver "letto qua e là" la notizia del Gal, perchè è la verità: l'ho letta sulla Gazzetta di Lucca, con una denuncia "forte" (eufemismo) ma l'ho letta anche su Lucca in diretta, in maniera invero assai più "asettica". Non sta a me controllare chi l'ha scritta prima e per questo non ho specificato la fonte che mi ha ispirato. Devo dire che Grandi come al solito ha colorito la notizia con interessanti e allettanti particolari, ma la sostanza è che il GAL a causa dei suoi debiti, è stato messo in liquidazione. 
  • Ho scritto chiaramente che al Gal ho molto amici, con cui però non "fornicavo"anche se qualche soggetto femminile, non era certo male, perchè sono amici nella vita e non di lavoro. Sono stato molto prudente nello scrivere su questo dissesto, per due motivi: primo perchè ci sono persone, senza stipendio da mesi, che rischiano il posto di lavoro, vanno rispettate e non si può sparare nel mucchio. Secondo, perchè prima di condannare occorre capire cosa è successo, il perchè di questo buco, le responsabilità personali di ognuno, se ci sono, ma sopratutto capire le responsabilità e le coperture politiche, che son quelle, sole, che mi interessano, senza fare, anche qui, di ogni erba un fascio. Ricerca della verità, non di un colpevole per forza.
Detto questo, nessuno mi obbligava a scrivere sul mio Blog di questa cosa, non commercializzo i miei scritti, non devo acquisire pubblicità, scrivo solo diletto e per passione politica anche se invero ora molto attenuata, per questo, visto che il Gal Garfagnana è sempre stato "gestito" da esponenti del PD, sponsorizzato e finanziato negli anni dalla Regione Toscana, feudo del PD, mi è sembrato opportuno riprendere la notizia, sostanzialmente perché non finisse nel cestino, con la motivazione capziosa "montata dal solito casinista Grandi".

Aldo, un bacio e un abbraccio!

francesco

P.S. Caro Aldo ora non mi rispondere incazzato se no nasce un epistolario più famoso di quello fra Eloisa e Abelardo, dove, solo per la pacatezza, io sono quest'ultimo.....












Miracolo: intervengo a favore di un Assessore della Giunta Tambellini!!

Celestino Marchini, persona dalla vita privata sofferta, ma encomiabile per i suoi interventi umanitari in Africa, ha deciso tempo fa, nonostante l'avessimo sconsigliato in tanti, di dare appoggio elettorale al Sindaco Tambellini e, dall'ultimo rimpasto di Giunta, è Assessore ai lavori pubblici.
Adesso è sotto schiaffo, da tutti, per i lavori alla rotonda di Porta Elisa.
Mi sembra giusto difenderlo, perchè è uno dei pochissimi Assessori della sciagurata Giunta Tambellini che ragiona con la sua testa e che cerca di impegnarsi giorno e notte per realizzare qualche cosa di positivo per Lucca, in una Giunta che sta seminando rovine ovunque si muova.
La scalogna sua è che Tambellini, che non ha idee e progetti suoi, sta portando avanti i progetti delle Giunte precedenti, per cui esistevano finanziamenti, non rendendosi conto che alcune di queste opere non erano state realizzate per oggettive difficoltà che avevano consigliato la Giunta Favilla a soprassedere.
Gli unici lavori pubblici positivi di questi tre anni sono quelli finanziati e realizzati in autonomia, dalla Fondazione CRLucca, che non finiremo mai di ringraziare.
Allora avanti con la rotonda di Porta Elisa, i soldi c'erano legati la nuovo ospedale, un progetto si improvvisa e ci si trova nel casino.
L'unico che ci mette la faccia e la presenza giorno e notte è il povero Celestino, forse il meno colpevole di questa scelta, che cerca di metterci una pezza e, come sempre, ai cani magri, bastonate. Questa rotonda, come scritto da autorevoli studiosi del traffico ha difficoltà congenite che provengono da scelte sbagliate nelle strade di accesso, che andavano corrette prima, riflettendo con maggior tempo, ma tempo e opere pubbliche mancavano a un Tambellini-Marino ansioso di essere ricandidato a Sindaco.
E allora avanti senza criterio.....tanto le ciaffate le prende Celestino, l'unico che si impegna pubblicamente per attenuare le conseguenze negative di questa opera, come ha fatto sull'altra in corso di lavorazione, anche questa scelta disgraziata di Fazzi, il sottopasso di Via Ingrillini, che infinite complicazioni ha avuto prima, durante e che purtroppo avrà anche dopo.
Per questo difendo pubblicamente Celestino Marchini e non potendo dare ovviamente a lui, un sostegno come politico, cercherò di sostenere e far sostenere la sua benefica associazione claudiomarchinionlus, chiedendone l'iscrizione e invitando tutti a farlo.
Un modo non politico per dare una mano ad un uomo che si batte con il cuore, per le sue scelte.

francesco colucci, riformisti italiani lucca









martedì 27 ottobre 2015

Sono un blogger?? Chissà....

Spesso alcuni mi chiedono informazioni su i miei blog e perchè e allora, voglio accontentarli
Creo e gestisco sei blog: Riformisti Italiani (politica), Lasinone (Satira), Lucca, Puccini e non solo (Cultura) Vivere Curiosando (Turismo, tempo libero, enogastronomia) Linformatore lucchese (Notizie) e il mio personale, Francesco Colucci, ove scrivo di tutto e di più. Ne ho pensato un settimo, ma per ora è prematuro parlarne.
Ogni Blog ha il suo Sito su FB e un riferimento su Twitter, su Pinterest e su altri social.
Spesso queste miei scritti li invio ad amici e conoscenti, con una e.mail dedicata all'Informatore Lucchese.
Mi piace scrivere e occuparmi della cosa pubblica ma anche di turismo, tempo libero e di tutto ciò che può colpire la mia fantasia. Scrivo normalmente la notte, dalle 24 alle 4, anche se poi è dura portare fuori il mio cane alle 7,30. Per questo a volte lascio qualche refuso nello scritto o dimentico qualche acca, facendo arricciare il naso ai puristi.
Scrivo per passione e per diletto senza alcuna periodicità stabilita, per l'uno o l'altro Blog, secondo l'ispirazione e l'umore della notte. Passo da un argomento all'altro, dalla Politica alla Cucina, secondo la vena del momento.
Mi batto anche per ricostruire a Lucca un centro-destra efficiente e unito che possa presentare una proposta politica-amministrativa ed un candidato vincente, alle prossime elezioni comunali del 2017.
Reputo infatti il Sindaco Tambellini una sciagura per la nostra bellissima città e credo che non passi giorno senza che la sua amministrazione faccia danni e macerie e che occorreranno anni per recuperare una città vivibile, sicura, pulita, con servizi efficienti, una proposta culturale adeguata alla sua storia, e così via.......
Accetto volentieri critiche, osservazioni, suggerimenti, ma anche aiuto a far conoscere i miei scritti, al maggior numero di persone interessate perchè credo fermamente che è solo dal confronto di idee e di proposte che una città può crescere, una società migliorarsi, un individuo arricchirsi e completarsi. 
La mia molto presuntuosa ambizione è di riuscire a mettere una pietruzza, anche piccola piccola, sulla ricostruzione, di una Lucca, rinnovata e vivibile, la mia città, che amo appassionatamente.

francesco colucci




lunedì 19 ottobre 2015

Sono stato ospite del Pronto Soccorso di Lucca: le mie impressioni


Non per mia volontà, ma per un improvvisa violenta e dolorosissima tonsillite, sono dovuto andare di urgenza al Pronto Soccorso per poi essere ospite dell'OBI (Osservazione Breve Intensiva) che sarebbe la vecchia Astanteria. Non grandi cambiamenti solo nuovi nomi, modernisti.
Al di là del mio problema fisico, la mia esperienza è stata complessivamente positiva, sopratutto per la capacità e gentilezza del personale medico e paramedico, la cui dedizione ha consentito anche di superare momenti di carenza tecnica della struttura e dell'organizzazione.
Dato questo doveroso giudizio positivo sul funzionamento di questo reparto, ripercorrerò la mia esperienza elencando le deficienze strutturali che ho potuto costatare, sia pure nel dolore fisico che mi accompagnava.
Sono arrivato al Pronto Soccorso di venerdì pomeriggio, guidando la mia auto, con un grandissimo dolore alla gola e un inizio di difficoltà nel respiro, ma non c'era un posto per l'auto. Ho dovuto parcheggiare fuori dagli spazi, cercando di collocarla in maniera che non creasse disagio agli arrivi.
Entrato al Pronto Soccorso trovo una saletta colma di persone agitate, sofferenti, impazienti. Domando a una addetta dietro al box di vetro come faccio ad entrare al Pronto Soccorso e mi dice di mettermi in fila, che ho tre persone davanti, prima di poter andare al Tiage che è l'ufficio proposto a stabilire l'urgenza dell'intervento e quindi l'ammissione alla visita del dottore.
Faccio la fila, aspettando il mio turno per il Triage, fra persone nervose, preoccupate, parenti degli ammalati ammessi al pronto soccorso, che chiedono le informazioni più diverse a chi non è in grado di dare risposte certe, in tempi decenti.
Al mio turno sono ammesso al Triage, dove un paio di Infermiere mi prendono i dati e mi chiedono che cosa ho. Spiego loro del grande dolore che ho sopra la tonsilla destra, lancinante, della difficoltà a deglutire e che il dolore così intenso mi sta riflettendo sul petto dove la mia angina di cardiopatico si sta risvegliando. Vi è un rapido consulto fra le due per stabilire quale colore (urgenza) dare al mio caso....poi decidono per il Giallo, che, per urgenza, è secondo solo al Rosso, che vuol dire pericolo di morte.
Solo sollevato pensando di avere presto un sollievo medico. Errore!!
Entrato nel Pronto Soccorso vero e proprio mi trovo in una babele di persone sofferenti sdraiate in lettini accatastati in stanzette, così piccole, che sono resi difficoltosi anche i movimenti del personale infermieristico, che saltella da un letto all'altro, da una stanzetta all'altra, per portare aiuto e sollievo ai tanti malati presenti, che forniti del loro bravo colore (rosso, giallo, verde, azzurro e bianco) sono in attesa di essere visitati.
Molti sono li da ore e molte ore ancora passeranno anche per me prima che tocchi il mio turno, perchè di Gialli ve ne erano diversi prima di me e ogni tanto capitava un Rosso che passava giustamente avanti a tutti e perchè anche gli altri colori, ad intervalli, quando dovevano avere solo le risposte degli esami, avevano la precedenza.
In quei locali angusti e affollati una umanità sofferente subiva gli errori di chi ha costruito un Ospedale così piccolo, gli infermieri, prime vittime di questa scelta sciagurata, devono operare scansando ammalati e accompagnatori, coprendo le intimità violate con delle tende che non coprono nulla e devono pulire vomiti, feci, pannoloni, in quella promiscuità, avendo però sempre parole gentili, attenzioni, per tutti, anche se non possono dare medicinali, prima della visita dal dottore.
Dopo quasi 3 ore, fra un dolore continuo che mi spaccava il collo, è venuto il mio turno e sono stato ammesso alla visita di un dottore, che mentre ascoltava le mie indicazioni, doveva: rispondere al telefono, firmare delle dismissioni, dare relazione ad infermieri che entravano e uscivano, ponendo questioni urgenti. Più che un medico mi sembrava San Sebastiano infilato dalle frecce. Forse un paio di medici in più ad un Pronto Soccorso così affollato sarebbe certo opportuno, vista che la scelta funesta della Regione ha previsto il nostro Ospedale solo come risposta alle prime emergenze,
Se questa è la priorità si diano medici e personale adeguati ad una prima accoglienza funzionale e non tranciante delle dignità umana, che non esiste, nelle anguste stanze di attesa di oggi.
Pur rispondendo a dieci persone insieme, il medico è riuscito a fare una diagnosi sul mio male che si è rilevata poi azzeccata e mi ha fatto trasportare con urgenza all'OBI per le ulteriori verifiche e finalmente, per le prime cure.
Dal mio ingresso erano passate circa quattro ore, di grande sofferenza mia, ma anche di quella di molti altri pazienti con più grandi difficoltà di me, che hanno atteso ore e ore, in locali assurdi.
Il dottore ha disposto che trascorressi la note all'OBI per controllare che questo enorme accesso in bocca, non crescesse ancora mettendo in pericolo la respirazione.
L'OBI fa parte sempre del Pronto Soccorso, le stanze sono un pochino più grandi, per quattro pazienti per stanza, ma lo spostamento dei letti per i ricoveri, crea anche qui manovre complicate, lo spazio è al limite, rendendo più difficile il lavoro di tutti.
Mi iniziano la cura in flebo, cortisone, antibiotico, antidolorifico, mi domandano se prendo dei farmaci per altre patologie e alla mia risposta affermativa mi dicono che molti di questi farmaci che prendo non li hanno, più sicuro farli portare da casa. Sono normali farmaci sulla pressione ma l'indicazione regionale è di risparmiare su tutto e così sia.
Il dolore mi ha tenuto sveglio tutta la notte e ho potuto vedere l'impegno costante, a qualsiasi ora, di infermieri e medici. Lodevole. Sono rimasto ancora un giorno e una notte e molte sono state le lamentela dei malati, che non volevano essere dimessi, perchè all'OBI non puoi restare più di due - tre giorni, poi: o trovi posti in reparto, se ti ammettono, o vai a casa.
Queste sono le moderne teorie della Regione Toscana ma anche la mancanza di spazio non consente deroghe, anche nei casi più disgraziati.
Il questi due giorni devo dire che il servizio medico ha funzionato benissimo, presenti, gentili, esaurienti i medici del reparto, efficienti le visite specialistiche che vengono richieste. A me hanno richiesto un visita Otorino, arrivata in tempi rapidi con un coscienzioso otorino che non essendo convinto sulla mia diagnosi ha richiesto e ottenuto subito la consulenza di un altro medico che gestiva un macchinario più complesso. L'Otorino è tornato anche il giorno dopo all'OBI per costatare se la mia mega infiammazione fosse calata  e pur non risolto il problema completamente, mi hanno dimesso, fissandomi un controllo in reparto, dopo due giorni.
Sono rimasto ben impressionato del funzionamento dell'assistenza, dei medici e della interconnessione fra OBI e reparti.
Mi hanno dimesso, non sono guarito, ma questa è una scelta politica regionale, farò la terapia, stando a casa, curandomi con un infermiere privato, che mi farà le punture di antibiotico e cortisone, che mi hanno prescritto e poi tornerò ai controlli in ospedale per capire la causa di questa emergenza, ancora ignota, sperando in Dio.


giovedì 15 ottobre 2015

Tre anni di Tambellini: Lucca fra degrado, declino e rassegnazione.

Alessandro Tambellini, non è soltanto un Sindaco mediocre, che non ha saputo affrontare i problemi di Lucca ma è anche colui che ha affossato ogni prospettiva della società civile lucchese, ogni fremito per una crescita della città.
La Giunta Tambellini, eletta da meno del 25% degli aventi diritto al voto, è composta solo da fedelissimi che come le tre scimmiette: non vedono, non sentono e non parlano, senza alcun rapporto con la società lucchese. Una Giunta arroccata nella sua solitudine e nell'incapacità non solo di governo, ma anche di relazione, con le forze vive della città.
Quello che spaventa non è solo la disastrosa situazione amministrativa ma l'incapacità non tanto di costruire, ma anche di pensare al futuro della città, la cancellazione di ogni prospettiva di lungo periodo, di ogni dialogo sociale teso alla crescita.
Tutto è coperto da un lenzuolo nero di rassegnazione, ipocrisia, sconfitta.
Lucca sta divenendo una città senza "visione", grigia, che si sta adagiando a specchio di chi ora la governa, con una rassegnazione a Tambellini come quella di un povero malato terminale.
Il gruppo dirigente del PD ha responsabilità enormi, per questa situazione pari a quelle del PD romano, con Marino, con una somiglianza, in alcuni comportamenti, impressionante.
Lucca è una città al degrado, incredibilmente sporca, trascurata nell'arredo, invasa da accattoni molesti, insicura nelle abitazioni sempre più prese di mira da una micro-criminalità strutturale.
Peggio ancora, Lucca è una città privata di ogni prospettiva, ambizione, futuro, dove chi governa pensa solo a restare a galla, autopoietico, autorefereziale, fermamente convinto di essere l'unto del signore, con una sola missione: resistere, galleggiare, rimanere, per provare fra due anni a ricattare il suo partito: o mi confermate o vi faccio perdere, presentandomi da solo. Un Marino bis appunto.  
Tambellini con la sua insipienza, inettitudine, indifferenza, ha ucciso la speranza e ogni volontà di cambiamento, affogando tutto e tutti in una nera palude limacciosa, dove si sono spente le resistenze della società lucchese a questo disastro e la rassegnazione ha preso il sopravvento.
E in tutto questo, il PD, partito di maggioranza assoluta, recita la parte che facevano gli Eunuchi nell'Harem del Sultano: guarda, vigila....si logora......

francesco colucci x riformisti italiani di Lucca












domenica 11 ottobre 2015

Chiari o scuri??

Marco Chiari insiste nuovamente con illazioni mai documentate sui benemeriti lavori della Fondazione CRLucca e  sta diventando francamente stucchevole: in queste cose così delicate e importanti per Lucca, occorre serietà e non mi sembra che ci sia.
L'unica novità interessante l'ha fornita il Sindaco di Lucca, che ha smentito di aver chiesto alla Fondazione di intervenire economicamente per ristrutturare parte della ex Manifattura ad uffici, per cederli a privati, che poi sarebbero sempre i soliti noti che mischiano potere, politica e affari. Basta ricordare l' affollata cena elettorale di Tambellini, con i più maggiori "palazzinari" lucchesi.
La cosa comica è che il buon Tambellini nello smentire di aver chiesto alla Fondazione questo intervento, afferma che lo farà a breve...come dire ...non l'ho ancora fatto....lo farò.
Per carità non ho nulla contro uffici alla Manifattura, anche se un intervento pubblico sul mercato immobiliare lucchese alla canna del gas, mi sembra inopportuno e pericoloso.
A me interessa che il Sindaco confermi che, nelle parti meno nobili dell'ex stabilimento industriale, sia realizzato velocemente un parcheggio di 800/1000 posti auto per far rivivere il centro storico ormai morente. Questa è la vera priorità sulla Manifattura.
Solo un grande parcheggio a costi contenuti nel centro può ridare ossigeno a una vita lucchese del centro, stante l'invecchiamento della popolazione, unito al fatto che la bicicletta non è per molti una soluzione, per buona parte dell'anno.
Con l'occasione vorrei ricordare che a Lucca vi sono due ex Manifatture, perchè quella nuovissima e spettacolare di Mugnano è solo in minima parte utilizzata per fare Sigari, Toscano in testa, e non più sigarette, da Maccaferri e Montezemolo.
Nell'altra stragrande parte, i capannoni sono abbandonati a se stessi. Non so se la proprietà di questi sia della nuova o della vecchia gestione, quello che so che un intervento pubblico costato ai cittadini Italiani milioni di euro sta andando in rovina. Un ennesima costosissima cattedrale nel deserto.
Con l'allora Sindaco Favilla cercammo di convincere l'attuale positiva gestione del Sigaro Toscano a allargare le proprie produzioni, ma credo che Tambellini, nella sua noncuranza degli interessi della collettività lucchese, non abbia proseguito il discorso, che se incentivato e realizzato potrebbe portare nuova occupazione e ricchezza alla lucchesia.
Ma si sa per al "Marino" lucchese, quello che importa è solo il masochismo morale autoreferenziale, che come tutti gli altri tipi di moralismo, finisce sempre con le mani.... nella marmellata....Marino docet.

francesco colucci, riformisti italiani di Lucca